Una start-up inclusiva ed interculturale in ambito gastronomico diventata da poco un’impresa sociale: è “Il Gusto del Mondo“, realtà torinese che lavora sul tema dell’integrazione attraverso il cibo.
Fondata da un gruppo di giovani under 30, “Il Gusto del Mondo” si propone come cucina itinerante fornendo servizi di catering che uniscono culture e piatti diversi.
Ne fanno parte 10 persone fisse più diversi collaboratori e tanti volontari: «L’idea – racconta Stefano Castello, uno dei fondatori – è nata lavorando con i migranti e partendo dal presupposto che le diverse cucine di provenienza sono un modo per conoscersi e instaurare scambi e relazioni».
Nel mese di aprile, in piena emergenza sanitaria da Covid-19, questa giovanissima realtà si è rimboccata le maniche per dare una mano. La campagna #GuardaOltre è nata con l’obiettivo di fornire pasti a circa 230 persone senza dimora prive di accesso ai servizi di accoglienza notturna ed è riuscita a offrire circa 630 pasti a settimana: «Ci siamo accorti – spiega Stefano Castello – che tante persone erano escluse dagli aiuti di base perché fuori dai requisiti di accoglienza, per esempio. E ci siamo attivati in modo spontaneo. Con il Gruppo Eufemia invece abbiamo collaborato per portare pasti nei dormitori, mentre con Cucine Confuse, altra realtà a noi affine, abbiamo lavorato per fornire i pasti agli anziani la domenica».
Il futuro prossimo di “Il Gusto del Mondo” è un locale: una rosticceria in cui proporre e vendere le ricette delle tante culture che rappresentano, incontrano e conoscono. «I nostri menù, sia come catering che nel locale – racconta Castello – sono fusion. Uniscono cucina italiana, africana e di tante altre nazionalità. Emergenza sanitaria permettendo, speriamo di aprire nel 2021». Il locale sarà anche il luogo dove attivare laboratori e corsi di formazione per generare nuovi posti di lavoro, uno degli obiettivi dell’impresa sociale: «Ci saranno corsi di cucina di base per persone con protezione internazionale, uscite dal percorso di accoglienza pubblico e con una conoscenza buona dell’italiano».
Mattia Durando è uno dei giovani che fa parte dell’impresa sociale: «Ho iniziato un anno e mezzo fa – racconta -. Sono un cuoco e insegno agli altri ragazzi quello che so. Ma grazie a questo lavoro ho imparato anche molto, soprattutto della cultura degli altri».
Ascolta “Economie che fanno bene – Il gusto del mondo” su Spreaker.
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