Avete mai pensato di possedere insieme ad un gruppo di amici o ad una comunità un bosco o addirittura una collina? I quasi 100 membri dell’iniziativa Truc Bandiera sì e lo hanno fatto.
Non in modo tradizionale però, ma andando oltre il concetto di proprietà e, in un certo senso, evitandolo: «Nel 2015 – racconta Davide Bassignana, ricercatore informatico amante della natura e tra i membri del progetto – abbiamo lanciato un acquisto collettivo del Truc Bandiera, la collina simbolo di Rivalta chiamata così perché truc in piemontese significa collina e “bandiera” perché in punta c’è un ceppo dove si può mettere una bandiera appunto. È un luogo simbolo per la nostra comunità che volevamo valorizzare al di là di chi lo possiede. Quindi abbiamo raccolto i fondi, li abbiamo dati all’associazione ambientalista Pro Natura Torino e fatto acquistare il terreno a questo ente. Noi ce ne prendiamo cura». Come racconta Davide Bassignana il gruppo si è emancipato dal concetto di proprietà diventando custode del luogo con un unico grande obiettivo: preservarlo.
Cosa ci insegnano i beni collettivi?
L’esperienza del Truc Bandiera riprende una tradizione antica, quella delle partecipanze che esistono fin da Medioevo. Un modo di possedere storico che il gruppo ha recuperato, trasformato e adatta ai giorni nostri.
«Facciamo prevalere il bene rispetto a chi lo possiede – spiega Bassignana -. Nel nostro caso vogliamo lasciare il bosco migliore di come lo abbiamo trovato, in modo che possa essere vissuto sia ora che dalle generazioni future».
Preservare e curare questa zona è particolarmente importante anche per motivi ambientali: «È un corridoio verde che unisce la pianura alle montagne e permette agli animali selvatici di muoversi in sicurezza. E poi prenderci cura del territorio, del bosco, delle piante, permette agli essere umani di restituire qualcosa visto che siamo dei super predatori nell’ecosistema ma senza le piante non potremmo comunque sopravvivere».
Il ruolo della comunità
Farsi carico di un territorio è faticoso, ma ricco di soddisfazioni. Perché permette di mettere in circolo energie positive e di attivarne di nuove sull’onda dell’impegno condiviso. Davide Bassignana ha elencato le altre realtà che sono nate sul Truc Bandiera e che collaborano nel tenerlo vivo: «È diventato un bosco della rimembranza, dove ricordare gli amici scomparsi piantando un albero – elenca -. C’è poi la casa sull’albero fatta dagli scout. È diventato un luogo di lavoro per ragazzi fragili grazie al bando “No Planet B” che ha permesso di finanziare il lavoro di manutenzione del bosco di queste persone».
Tante iniziative nate e che nasceranno per dimostrare che insieme un nuovo mondo è possibile: «In cima c’è un albero sul quale ci sono foglie di legno che rappresentano tutti i nomi delle persone che hanno fatto una donazione, ognuno con le proprie possibilità e capacità. Lì vedi la comunità».
Negli anni le proprietà sono aumentate e ora il terreno di Pro Natura Torino di cui si prende cura il gruppo di Truc Bandiera è di circa 20 mila metri quadri. L’area sta crescendo, il progetto potrebbe essere replicato nella zona di Rivoli, ma il sogno è ancora più grande: «Vorremmo creare un’area protetta, un parco nato dal basso – ammette Davide Bassignana -. Fare esperienze di intelligenza collettiva come questa è fondamentale per gli essere umani e per prenderci cura di noi e delle generazioni future».
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